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Gli italiani e il lavoro flessibile

L’emergenza sanitaria, durante il 2020, ha ridisegnato la nostra vita quotidiana e, soprattutto, il rapporto tra gli italiani e il lavoro flessibile.

Gli italiani e il lavoro flessibile, dunque: uno studio ci mostra le novità. Si tratta del Workforce of the future, commissionato da Cisco a Censuswide su un campione di 10.095 intervistati in 12 paesi, tra Europa, Medio Oriente e Russia, Italia inclusa. Lo studio, importantissimo alla luce dell’anno appena trascorso, ha mostrato come, in breve tempo, sia cambiata la mentalità e il modo di approcciarsi al lavoro flessibile. Che cos’è il lavoro flessibile? In questo articolo, del nostro blog, ti abbiamo raccontato che cosa vuol dire.

Un dato importante

Il 74% degli italiani intervistati, se fossero i manager della loro azienda, a partire dal 2021 vorrebbe che il loro lavoro si basasse sulla flessibilità. Ma non solo: l’83% vorrebbe che la propria azienda fosse munita di strumenti tecnologici adatti per poter lavorare ovunque, come in ufficio.

Poter scegliere

L’87% dei lavoratori italiani intervistati vorrebbe poter scegliere se lavorare da casa o in ufficio potendo, idealmente, combinare la propria settimana lavorativa con un mix tra le due formule. Ma perché il lavoro flessibile è così tanto amato? Il 65% ritiene di avere una maggiore autonomia mentre il 61% di aver ricavato dall’esperienza molti benefici legati al rapporto tra vita e lavoro, sia nella sfera della salute che in quella degli affetti.

Investire sulla formazione

Come devono attrezzarsi, però, le aziende per far fronte a questa richiesta di lavoro flessibile? Ben il 42% degli intervistati pensa che, nel 2021, il posto di lavoro dovrebbe dare la massima priorità a investimenti in tecnologie che permettano di essere più produttivi, aumentando la formazione nel campo del digitale (lo pensa il 30%) e incrementando la sicurezza informatica (29%).

Una grande occasione chiamata resilienza

In psicologia, la resilienza è un concetto che indica la capacità di fare fronte in maniera positiva ad eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. Da quello che abbiamo vissuto, e che stiamo vivendo, abbiamo potuto imparare tanto.

Cosa? Un nuovo modo di pensare, mettendo in discussione consuetudini culturali e vecchi pensieri. In Italia, infatti, prima del lockdown di marzo e aprile 2020 solo il 10% delle persone intervistate lavorava da casa stabilmente o in parte, e nel 48% delle loro aziende non era proprio permesso farlo. Il mondo del lavoro ha il dovere di ascoltare le esigenze delle persone, trasformando l’esperienza dell’emergenza in una opportunità per il futuro.

Servono tre ingredienti per poter continuare questa strada verso un lavoro flessibile sempre più consapevole e ricco di soddisfazioni: le competenze, la tecnologia e la fiducia verso il futuro. Noi di Aria Milano lo sappiamo bene: la formazione, infatti, è il valore su cui lavoriamo ogni giorno. Abbiamo creato, dunque, Aria Milano Academy proprio per questo. Per costituire una rete solida, capace e qualificata. Come fare per raggiungere questo obiettivo? Crediamo nelle persone e nel valore che un’opportunità di crescita può costituire: per questo abbiamo creato un percorso formativo di grande impatto. Selezioniamo, formiamo e affianchiamo le persone in questo percorso, cercando in loro l’impegno e la voglia di mettersi in gioco. Vuoi saperne di più su Aria Milano Academy? Clicca qui

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